domenica 27 luglio 2025

TRASLOCO

 



                              CI SIAMO TRASFERITI QUI 

                                          

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sabato 5 luglio 2025

Non chi ti rialza, ma chi si siede accanto a te

 Quante innumerevoli volte ho sentito: "Fabio sei il padre che tutti i nostri ragazzi vorrebbero"

Quante! 




Una Giornata Particolare…
No, non è il bellissimo film di Ettore Scola, ma questo evento lo è stato di più! Almeno per me.
Oggi uno dei nostri ragazzi, che in passato ha patito le pene dell’inferno, ha partecipato ad un torneo di calcetto, insieme alla sua squadra di ragazzi incredibili, con tanto dolore dentro, ognuno il suo, ma che non si sono arresi!
Lui ha voluto invitare solo me, e mi sono sentito onorato, per la fiducia che ha deciso di concedermi. Nonostante la società consumistica e pressante lo avesse più volte tradito, non si è arreso e s'è rimesso in gioco
Arrivo in anticipo, vedo il bancone dell’accoglienza, tutti ragazzi gentili e sorridenti, che mi spiegano come si svolgerà il torneo, i campi, le squadre ecc…
Prendo un caffè nell’attesa, poi mi giro e lo vedo! Lo chiamo per nome, lui si gira, mi sorride e mi saluta con un abbraccio, e con un sorriso che solo i nostri ragazzi sanno regalare.
Parliamo un po’ del calcio, mi spiega ciò che non funziona, poi tutti in campo.
Io aggrappato alla rete, sotto un sole già cocente alle 9 di mattina, ma non ero in ansia, avevo già capito che lui si era messo in gioco, nonostante le enormi difficoltà che hanno tutti i nostri ragazzi.
Non ho detto nulla, ero semplicemente lì, accanto a lui, stupendomi di quanto loro capiscano molto più di noi genitori.
Prima partita… persa… non erano ancora entrati “in palla” come si dice nel calcio.
Seconda partita, più determinati, convinti di potercela fare, e finalmente hanno fatto “rete” tra loro, vincendo la partita, con tanto di gol bellissimo proprio opera del nostro ragazzo!
A quel punto… ho capito subito che, qualunque sarà il risultato finale, loro avevano già vinto!
Pensate che dopo il primo risultato negativo, uno dei giocatori della squadra che li aveva battuti, è venuto al bar con noi, incoraggiando il nostro ragazzo e tutta la squadra!
Non avevo mai assistito a tanta umanità, seppur insidiata dall’adrenalina provocata dalla competizione!
Ma il momento più bello è stato alla fine della prima partita, quando il nostro ragazzo è uscito dal campo, cercandomi con lo sguardo, e trovandomi lì, semplicemente accanto a lui, in silenzio, e di nuovo mi ha regalato quel suo sorriso, unico, autentico, meraviglioso!
Genitori, non abbiate fretta, non abbiate paura, ma siate al fianco dei vostri figli, quando avranno bisogno, perché loro non vogliono altro! Non vogliono che noi gli risolviamo i problemi, vogliono farcela da soli!
Tornado a casa, guidavo piano ma la mia mente era sempre lì, in campo, con loro!!
E ripensando ad una frase che mi ha detto il nostro ragazzo, mi sono emozionato!
“La mia mente corre velocissima, ma il mio corpo non riesce a seguirla!! Sono determinato a trovare un equilibrio tra il mio corpo e la mia mente!”
Non so voi, ma io davanti a queste emozioni non resisto, e ringrazio il cielo di avermi dato l’opportunità di vedere oltre l’orizzonte, anche se ora ne ho la responsabilità di mostrarlo anche a chi ancora non riesce a vedere, come mi ha detto una fantastica mamma di Milano…
Grazie di cuore ragazzi! Siete unici e meravigliosi!

Commenti
E' proprio così carissimo Fabio! Dobbiamo ringraziare questi meravigliosi ragazzi perchè, se impariamo a vedere la vita con i loro occhi, se alziamo lo sguardo sopra le righe della "normalità", ci si apre un mondo la cui bellezza toglie il fiato
Meno male che ci sei andato da solo. Pensa cosa sarebbe potuto accadere se fossimo stati in tanti di noi, con i nostri quintali di dolore portati con dignità e mai sbandierati. Noi con il cuore dilaniato ma il sorriso sempre pronto per essere donato a chi ne ha più bisogno. noi che.. insomma.. penso avessimo allagato il campo
Che umanità che metti nel raccontare questi ragazzi. Fossero tutti come te! Non tutti sanno capirli. Tu sei un idolo per questi ragazzi perchè si sentono capiti
Sei il papà che tutti vorrebbero. Mille volte grazie
I nostri ragazzi ci insegnano ogni giorno qualcosa. In particolare il ragazzo in questione ci sta dando un grandissimo esempio: non arrendersi davanti alle difficoltà. Bravi entrambi, mi avete commossa
Sei una grande e bellissima persona Fabio! Ce ne fossero tanti come te il mondo sarebbe migliore




giovedì 3 luglio 2025

Dal blog di Sebastiano Alicata

 




Sembra scritto apposta per gli hikikomori 

...

È stato aperto un fascicolo per crollo colposo sul collasso dell’insegna “Generali” — alta ben 15 metri e pesante diverse tonnellate — che qualche giorno fa si è afflosciata sulla cima della Torre Hadid (alta 192 metri), uno dei grattacieli simbolo di CityLife, l’avveniristico quartiere residenziale e commerciale di Milano progettato dalle archistar Arata Isozaki, Daniel Libeskind e Zaha Hadid.
Uno di quei posti dove, almeno in apparenza, nulla può andare storto. Dove tutto punta verso l’alto. Dove si lavora senza sosta e si vive con l’idea che tutto sia possibile, che ogni limite sia solo un’opportunità da superare.
E invece, eccola lì: un’insegna che cede. Che si piega. Che sembra dire, involontariamente, che anche un certo tipo di ideologia ha i suoi momenti di stanchezza.
Questo cedimento strutturale, che non ha nulla a che vedere con il caldo come inizialmente qualcuno ha voluto far credere (nessuna struttura in acciaio si affloscia con 38-40 gradi) rappresenta un’immagine potentemente simbolica ed emblematica: il marchio di un colosso della finanza issato in cima a un monumento dell’architettura contemporanea ossessionata dall’altezza che, per un attimo, perde la sua forma. E forse anche un po’ della sua aura.
È un’immagine che colpisce, come certi cartelli non scritti che la realtà ci mostra ogni tanto.
Perché, a ben guardare, i segnali ci sono tutti.
Ed io ci leggo questo:
Ovunque, qualcosa ci sta dicendo di rallentare.
Di fermarci.
Di respirare.
Di smettere di pensare che l’unica direzione possibile sia “più in alto, più veloce, più grande”.
Rallentare è un gesto controcorrente.
È scegliere di ascoltarsi quando tutto ti spinge a ignorarti. È fermarsi, respirare, sottrarsi per un attimo al rumore, alla fretta, al lavoro, alla gara.
È tornare a vivere a misura d’uomo, non di profitto.
Perché chi rallenta non si arrende: si salva.
Chi rallenta non perde tempo: lo ritrova.
Chi rallenta non fugge: sceglie consapevolmente dove mettere il piede, e dove no.
Rallentare non è un difetto, è un atto di forza silenziosa. È la lezione che il tempo — e forse anche certe immagini come questa — cercano da tempo di darci.
E noi, finalmente, possiamo decidere se continuare a tirare la corda o imparare a lasciarla un po’ andare, prima che si spezzi.
Sebastiano Alicata

Eh… L'espressione "Fermate il mondo, voglio scendere" è una frase celebre, diventata popolare grazie al film omonimo con Lando Buzzanca e a uno spot pubblicitario della Cynar. Il significato di questa frase, in generale, è che la persona che la pronuncia si sente sopraffatta dagli eventi, dalla frenesia della vita moderna e desidera una pausa o un cambiamento radicale. È un'espressione di frustrazione e desiderio di disconnessione da un mondo percepito come troppo caotico e veloce.
Fabio


LA POTENZA DEGLI SCACCHI

 




C'è un ragazzo fantastico che adesso ha 13 anni, che è stato strattonato da un insegnante quando era alle elementari, ha iniziato l'homeschooling ed è sempre stato promosso perchè è intelligentissimo.

 Il mese scorso ha fatto l'esame di terza media in una scuola che lo ha proprio preso a cuore ed è stato aiutato per quanto riguarda l'approccio alla struttura e ai compagni. Il problema dei nostri ragazzi è il giudizio

 Ha fatto un servizio giornalistico, è stato riconosciuto e "preso in giro" ma non si è arreso.

 Ieri sera ha avuto una idea spettacolare. Mamma .. che ne dici se andiamo con gli scacchi sulla piazza del paese e giochiamo con chi vuole giocare con noi? Così con un cartellone su una panchina di un giardino, si è appostato, vicino ad una piazza piena di gente . Prima si è avvicinato un ragazzo, poi un altro e si è creato un bel gruppo.. io non so voi.. io sono in lacrime.. di gioia


I commenti

Tanta rabbia per quello che ha passato ma anche tante lacrime di gioia perchè nonostante tutto non si lascia calpestare e non perde la fiducia in se stesso. Piccolo grande uomo.. vola! 

Quanta profondità, sensibilità e delicatezza ha questo ragazzo. Praticamente ho pianto. Puo' essere materiale per un libro o un film. Soprattutto è materiale per i professionisti: psicologi e psico terapeuti. Ha provato a spiegare tanto amore e tanto dolore con la stessa delicatezza. Grande!



martedì 1 luglio 2025

Naturalmente Animali


 E noi lo sapevamo che i nostri ragazzi non avrebbero mai finito di stupirci, ma questa idea di Maria Letizia di dare la costruzione del suo sito a un ragazzo fantastico, ci riempie di gioia doppia 





Vai con i pelosetti, la miglior terapia del mondo

naturalmenteanimali.com



lunedì 30 giugno 2025

71° puntata di INDACO






Nella 71° puntata di INDACO di radio ERRE18, Gianluca Gobbi intervista Francesca Viazzi che ha fatto una bellissima tesi di laurea sul tema del ritiro sociale volontario 

Francesca ha voluto parlare del nostro problema perchè ha visto la complessità del disagio e la poca attenzione ancora nel mondo attuale a questo problema che sta assumendo dati allarmanti

Nel mio corso di laurea avevo approfondito il problema del ritiro scolastico - dice Francesca - senza mai approfondire il tema di come una famiglia affronta il ritiro sociale di un figlio 

Se ne parla poco nell'agenda politica e nel dibattito pubblico, mentre oramai i numeri parlano chiaro 

La narrazione di come affrontano il problema le famiglie è molto diversa da quella che è la realtà

I genitori sono uguali a tutti gli altri, ma hanno frasi del tipo: "Per me essere genitore è come essere fantasista sul campo, bisogna correre da una parte all'altra affidandosi all'istinto, al buon senso"

Sono genitori che devono riadattarsi e trasformarsi, ma un gran bel messaggio è quello del genitore che cerca di fare gruppo, tipo l'immagine del cortile di casa degli anni '50, quindi famiglie che si supportano a vicenda, trasmettendo una visione di famiglia che si allontana dal concetto tradizionale e abbraccia una visione comunitaria 

I genitori hikikomori fanno gruppo e si supportano continuamente, si danno dei consigli e i figli non sono più i figli tuoi ma sono i figli di tutti 

Si agisce per un bene comune che è quello di crescere questi ragazzi non in maniera della singola famiglia, ma con il supporto di tutti

Al termine dell'intervista Francesca dice la cosa più importante che noi famiglie diciamo da anni. La società incolpa la famiglia, ma in realtà questo è un problema sociale e pochissimi mettono in risalto che la società non si fa una auto critica 

Francesca non ha riscontrato nelle sue interviste il modello "madre ansiosa, padre assente" e la sua tesi di laurea sarà a disposizione dei 12 parlamentari che con l'on.Ruffino si stanno occupando di stendere un testo di legge 

Complimenti vivissimi e buon ascolto dal 22° minuto circa 

71° puntata di INDACO

erre18.com



sabato 28 giugno 2025

Corso per tecnico audiovisivo a Giaveno




 Sono felice di annunciare che è stato approvato un nuovo corso per Tecnico Audiovisivo, un progetto a cui ho avuto il piacere di contribuire personalmente.

Un’iniziativa formativa che punta a valorizzare i talenti del nostro territorio, offrendo competenze concrete e sbocchi occupazionali in un settore in continua evoluzione.
Credo fortemente in questo progetto: formazione di qualità, innovazione e crescita per il nostro territorio.
On. Daniela Ruffino





TRASLOCO

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