Marco Crepaldi, presidente di Hikikomori Italia, ha portato l’attenzione sul fenomeno dell’isolamento sociale volontario, sempre più diffuso tra i giovani, soprattutto maschi. L’Hikikomori, termine giapponese che significa “ritiro sociale”, descrive una condizione di autoisolamento, in cui i ragazzi rifiutano il contatto con il mondo esterno, rifugiandosi nelle proprie stanze. Un disagio che spesso si manifesta nel passaggio dalla scuola media alle superiori, alimentato da ansia sociale, paura del giudizio, pressione familiare e bullismo.
Crepaldi ha stimato in 60.000 i casi in Italia tra gli studenti, con un numero imprecisato di giovani adulti. L’esperto ha indicato tra le cause principali l’aumento della competizione sociale, dinamiche familiari iperprotettive e il bullismo, sempre più subdolo e psicologico. Per contrastare il fenomeno, Crepaldi ha sottolineato l’importanza di figure professionali dedicate nelle scuole e di piani individualizzati per gli studenti a rischio.
“Gli Hikikomori sono in crescita, oltre 60mila studenti”
‘Hikikomori’ in Italia, l’età media è 15 anni. E all’inizio non si capisce: i segnali