venerdì 16 agosto 2024

UN MESSAGGIO DI AMORE




Mi è arrivato un messaggio splendido.

"Quando noi genitori navighiamo nel buio, durante la tempesta, cerchiamo di scorgere la luce di un faro. Cerchiamo di fare i genitori.
Comprendere il ritiro, la rinuncia, la paralisi del proprio figlio è imparare una nuova lingua. Una lingua della minoranza.
Succede perché fuori si sta male. Molto male. Tanto male da fare scegliere ad un ragazzo di non uscire, non affrontare ciò che lo aspetta fuori. È un dolore immenso, paralizzante, che blocca lo sviluppo evolutivo e non fa spiccare il volo. Il corpo si blocca. La causa prevalente è la pressione sociale del rispetto di standard elevati, pressione che si interiorizza talmente tanto da diventare la TUA pressione, sei tu che in qualche modo diventi carnefice di te stesso.
L'emozione madre è la vergogna, l'inadeguatezza.
Troppa sofferenza sociale e, di fronte a questa sofferenza, la società, anziché aiutare, fa ancora più pressione e così noi genitori la facciamo sui figli. Andiamo alla ricerca di una diagnosi che prima o poi si trova, come le malattie quando si fanno tac e risonanze. E questo, finalmente, spiega perché i nostri figli sono socialmente inadatti. Noi sappiamo solo giudicarli. Dobbiamo stanarli e normalizzarli per tornare ad essere genitori normali.
Noi invece abbiamo deciso che possiamo lavorare su di noi. Sulla comprensione profonda di ciò che avviene. Possiamo cambiare lo sguardo. Possiamo cambiare il modo in cui viviamo, parliamo. Possiamo ascoltare. E dare fiducia.
La società ci dice: No, non è possibile, non puoi stare con le mani in mano mentre tuo figlio butta via gli anni migliori della sua vita.
No, fermi no, ma avere bocca piccola e orecchie grandi. Ascoltare con il cuore. Parlare poco e senza giudizio e con benevolenza. Ascoltare i segnali che dicono che ci sono aperture e lì essere presenti.
Smetterla di ripetersi perché è accaduto proprio a mia figlia?
Un genitore troppo presente che cerca di riuscire a colmare il vuoto lasciato dall'altro genitore, sensibilità particolare della ragazza, eventi traumatici, contesti educativi giudicanti... Una volta compreso questo, andiamo oltre, le cause, una volta apprese, a poco servono. I genitori devono imparare la lingua dei figli.
Ma è difficile!
Si è difficile, ma ne vale davvero la pena!"


5 commenti:

  1. La morale è una invenzione subdola dell'uomo. Serve accoppiata alla fede a determinare la giustezza o meno di certi comportamenti. La condivido solo nelle voci che riguardano la divisione tra atti disonesti nei confronti del prossimo e comportamenti non autolesionistici.
    La ragione è patrimonio personale e ognuno liberamente ne trae beneficio o conseguenze. Nessuno può interferire con la altrui ragione se non puntando il dito entrando di conseguenza nella "morale"

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    1. Bè, ma abbiamo chiaro la differenza tra il bene e il male? Questo è un blog dedicato ai ragazzi che hanno sofferto per ingiustizie .. almeno su questo siamo d'accordo ?

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  2. Credo che ci sia una buona differenza, perché la morale è quella che sentiamo e può essere anche diversa dalla morale della tradizione che sappiamo e viviamo.... La logica è un ragionamento personale che facciamo per individuare ciò che è morale o no. La morale può anche differenziarsi da quello che ci è stato insegnato, e a volte anche cambiare, in quanto una cosa che prima sentivamo come giusta, cambiando la forma di vita potrebbe diventare ingiusta.

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  3. I ragazzi soffrono a causa dei genitori idioti.

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    1. Ah capito, sono serviti 7 anni di esperienza di associazione per arrivare a questa conclusione intelligente?

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