Dai ragazzi, l’attenzione è arrivata poi soprattutto da parte dei genitori, che oggi rappresentano l’80 per cento dei contatti all’associazione omonima e che in oltre 4 mila in Italia partecipano ai numerosi gruppi di auto-mutuo aiuto (che coprono quasi tutte le province d’Italia, ndc) riuniti sotto l’ombrello dell’altra associazione, “Hikikomori Italia Genitori” onlus, composta da un migliaio di iscritti effettivi. “Ai gruppi territoriali, che si riuniscono con cadenza all’incirca mensile, presenziano sempre psicologi formati da noi che vi collaborano in modo volontario, non con l’obiettivo di prenderli in carico ma di renderli parte attiva della soluzione”.
Hikikomori, il non profit primo argine